Organizzazione Mondiale della Sanità e Medicine Tradizionali & Complementari

Dal 1976 le Medicine Tradizionali e Complementari (T&CM) sono entrate nei programmi di sviluppo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Nel 1983 l’OMS ha pubblicato un primo testo fondamentale (“Il ruolo delle Medicine Tradizionali nel Sistema Sanitario. Valutazioni Scientifiche e Antropologiche” 1986 per l’edizione italiana. Edizioni di Red./Studio Redazionale) in cui ufficialmente manifesta l’intenzione di diffondere la conoscenza dei sistemi medici tradizionali e complementari, e ne affida la descrizione ad esperti di livello internazionale. Il libro evidenzia che il quadro legislativo degli Stati, con pochissime eccezioni nel panorama mondiale, ammette privilegi non sempre giustificati a beneficio della medicina convenzionale e una chiusura pregiudiziale per le T&CM.

Nel testo sono descritti quattro tipi fondamentali di rapporti tra sistemi sanitari ufficiali e T&CM.

1) Monopolistico, in quanto conferisce solo ai medici allopatici il diritto ufficiale di praticare la medicina.
2) Tolleranza, in quanto, benché non riconosca la T&CM, i terapeuti tradizionali sono liberi di esercitare il loro lavoro.
3) Parallelismo: i praticanti la medicina allopatica e quelli di altri sistemi di cura sono riconosciuti ufficialmente ed offrono i loro servizi nell’ambito di sistemi uguali, ma separati.
4) Integrato: la medicina accademica convenzionale e le T&CM si fondono nella formazione del personale medico e sono praticate congiuntamente nell’ambito di un unico sistema sanitario.

Nello stesso testo del 1983 troviamo questa affermazione, quanto mai attuale: “Poiché i disturbi psicosomatici sono oggi fra le situazioni patologiche più frequenti, la filosofia e la funzione della moderna assistenza medica sono state messe in discussione da più parti … solo nei paesi più ricchi i moderni sistemi sanitari convenzionali hanno raggiunto un livello di copertura della totalità della popolazione, e anche lì ad un costo che sta diventando insostenibile.”

Dopo quella prima pubblicazione del 1983 altri atti ufficiali sono seguiti da parte dell’OMS a favore delle T&CM, quale risorsa insostituibile per garantire assistenza sanitaria per tutti e a costi contenuti. Ricordiamo il documento WHO Traditional Medicine strategy 2002-2005 e il congresso WHO a Pechino nel 2008, che si conclude con la Dichiarazione di Pechino, di cui riportiamo il primo paragrafo:

“La conoscenza delle pratiche e delle terapie delle medicine tradizionali deve essere rispettata, conservata, promossa e comunicata diffusamente e adeguata alle situazioni locali di ogni Stato”.

Il documento più recente è stato redatto dall’OMS nel 2014: WHO Traditional Medicine Strategy 2014-2023

Nella prefazione, il Direttore Generale dell’OMS, dr.ssa Margaret Chan, si esprime in questi termini: “Le T&CM di provata qualità, sicurezza ed efficacia, contribuiscono allo scopo di assicurare accesso alle cure per tutte le popolazioni. Molti Paesi ora riconoscono la necessità di sviluppare un approccio coeso ed integrato alla salute che permetta ai governi, ai terapeuti e, ancora più importante, a coloro che usufruiscono dei servizi sanitari, di accedere alle T&CM in modo sicuro, rispettoso, efficace ed economicamente vantaggioso.”

Più avanti è lo stesso Direttore che chiarisce gli scopi del documento strategico: “promuovere l’assistenza sanitaria globale (UHC – Universal Health Coverage) integrando le T&CM nei sistemi sanitari nazionali”.

E’ ancora il Direttore Generale dell’OMS che, durante la Conferenza Internazionale sulla Medicina Tradizionale in India nel 2013, così si esprime: “La facile accessibilità alla maggior parte delle T&CM le rende particolarmente attraenti in un periodo di crescenti costi dell’assistenza sanitaria e di quasi globale austerità. La T&CM si afferma anche come una possibilità per affrontare il continuo aumento di malattie croniche non trasmissibili.”

Nel piano strategico 2014-2023 si afferma che le T&CM possono contribuire a contenere i costi crescenti dei sistemi sanitari nazionali. Si constata che i sistemi sanitari in varie parti del mondo si trovano ad affrontare livelli crescenti di malattie croniche ed un’impennata dei costi di gestione. Allo stesso tempo sia i pazienti sia i fornitori di servizi sanitari chiedono che i servizi sanitari siano rivitalizzati, con maggiore enfasi su cure individualizzate e centrate sulla persona.

I benefici relativi alla diminuzione dei costi per l’assistenza sanitaria, adottando metodi di T&CM, sono esemplificati da due studi:

– Korthals-de Bos IBC et al. Cost effectiveness of physiotherapy, manual therapy, and general practitioner care for neck pain: economic evaluation alongside a randomised controlled trial. British Medical Journal, 2003, 326: 911–916.

– Kooreman P, Baars EW. Patients whose GP knows complementary medicine tend to have lower costs and live longer. European Journal of Health Economics, 2012, 13(6): 769–776.

Nel monitoraggio dell’OMS su come i singoli Stati Membri gestiscono le T&CM, si evidenzia che: “Le T&CM non sono utilizzate solo per curare malattie, specialmente quelle croniche; sono anche usate ampiamente per la prevenzione delle malattie, nella promozione e nel mantenimento della salute e, secondo l’osservazione di alcuni governi, hanno mostrato di essere economicamente vantaggiose”.

Nel documento i relatori analizzano alcuni esempi di modalità di integrazione delle T&CM nei sistemi sanitari nazionali. La Cina emerge come modello di massima integrazione della medicina convenzionale e della tradizionale medicina cinese. In India i sei sistemi tradizionali di terapia (Ayurveda, Yoga, Naturopatia, Unani, Siddha e Omeopatia) hanno sistemi di formazione istituzionalizzati. Un esempio più vicino a noi è rappresentato dalla Svizzera (ancora una volta per noi, come anche in ambiti fiscali e legislativi, il modello svizzero si presenta come fonte di riflessione). Dal 1998 al 2005 è stato svolto un progetto pilota (PEK) per valutare l’efficacia e il vantaggio economico di alcune Medicine Complementari o Alternative (CAM); i risultati hanno dato origine a controversie e le conclusioni negative dello studio sono state fortemente criticate da studiosi delle CAM per evidente contraddizione logica tra i risultati e le conclusioni dello studio stesso. La soluzione è stata trovata in modo democratico con un referendum nazionale in cui il 67% degli svizzeri ha votato a favore di un nuovo articolo costituzionale che include alcune Terapie Complementari e Alternative nel sistema sanitario nazionale.

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