Domande Frequenti – FAQ

Buonasera, Mi è stato prescritto calcarea phosphorica, ma in farmacia mi hanno dato calcium phosphoricum, vorrei gentilmente sapere se è la stessa cosa. Grazie mille

I nomi dei rimedi/medicinali omeopatici sono espressi in latino e viene usata la forma neutra (calcium in questo caso) o quella femminile (calcarea). Sono lo stesso rimedio/medicinale.

Egregio dottore, so che non bisogna usare il dentifricio con la menta perché inattiva la cura omeopatica. E' una notizia vera o falsa? Come pure le sostanze dai sapori molto forti. grazie Loretta saudella

Di solito consiglio di evitare di assumere il medicinale omeopatico quando si hanno altri sapori forti in bocca, ma di lasciar trascorrere almeno una quindicina di minuti.

In italia è legale l'importazione di calcarea phosphorica 3 x ?

Non ho competenza riguardo ad aspetti legali sulla importazione di un medicinale omeopatico. Consiglio di rivolgersi a qualcuna delle aziende omeopatiche italiane, che saranno sicuramente a conoscenza di tutti gli aspetti normativi.

ci sono sostanze omeopatiche in grado di bloccare o rallentare la recidiva del carcinoma prostatico dopo prostatectopmia radicale e successiva radioterapia di salvataggio ???

In letteratura scientifica ci sono studi che mostrano un beneficio con l'utilizzo di sostanze in preparazione omeopatica e altre di tipo fitoterapico. Nel blog può trovare il riferimento ad alcuni articoli scientifici. Prostata, cancro e medicina integrata Nella banca dati Pubmed può trovare qualche altro articolo. Effects of homeopathic preparations on human prostate cancer growth in cellular and animal models. Molte piante hanno attività documentata sulle cellule tumorali; un esempio è la Boswellia. E' da considerare che la medicina omeopatica ha l'obiettivo di curare la persona malata nella sua unità psicofisica; nel percorso terapeutico si cerca di individuare qualunque fattore che possa ostacolare la guarigione o favorire le recidive; perciò si valutano aspetti alimentari, l'esposizione a sostanze cancerogene, fattori psicologici, l'ambiente microbico intestinale. Il sistema immunitario può trarre beneficio da questo approccio e tornare ad avere quel ruolo di sorveglianza attiva che si era affievolito nel periodo di comparsa  della neoplasia. E' necessario fare riferimento ad un medico omeopata esperto che valuti la situazione nella sua totalità, non affidarsi a consigli estemporanei. Questo approccio si integra bene con eventuali terapie convenzionali che intervengono su aspetti specifici del problema.

Alcuni giorni dopo l'inizio della terapia con un medicinale omeopatico si è verificato un aggravamento, inatteso ed inusuale, dei sintomi di cui soffro. Come devo comportarmi?

La comparsa di aggravamento dei sintomi dopo l'inizio della terapia omeopatica conferma che il medicinale è stato scelto in modo corretto, poiché ha stimolato la reazione dell'organismo proprio sui sintomi della malattia in atto, secondo il principio di similitudine. La reazione eccessiva, di aggravamento, può essere dovuta all'utilizzo di una potenza omeopatica più intensa di quanto fosse necessario. Ciò può accadere più facilmente per i terapeuti che preferiscono usare di routine le alte potenze omeopatiche. L'aggravamento è molto più raro utilizzando basse o medie potenze in diluizione centesimale (CH o C) e pressoché inesistente usando le cinquatamillesimali (LM). Comunque l'aggravamento dei sintomi presenti è sempre indizio che il medicinale assunto è in adeguata similitudine con la malattia in atto. Il terapeuta solitamente adotta strategie prescrittive, come la scelta della potenza e la frequenza di assunzione, tali da evitare la comparsa dell'aggravamento; se esso compare comunque, nonostante le giuste attenzioni, spesso significa che era una necessità reattiva dell'organismo. Alla comparsa dei primi sintomi di aggravamento il medicinale omeopatico deve essere sospeso, sino a scomparsa dell'aggravamento, che di solito avviene in 1-7 giorni. Alla sospensione del medicinale segue il miglioramento; sinché la situazione clinica è in miglioramento, l'assunzione del medicinale omeopatico non deve essere ripetuta. La terapia va ripresa quando non si verifica ulteriore miglioramento dei sintomi, nel caso non sia stata già raggiunta la completa risoluzione dei disturbi. Se alla comparsa dell'aggravamento si insiste per più giorni nell'assunzione del medicinale, quando esso sarà interrotto i sintomi aggravati miglioreranno più lentamente rispetto alla situazione in cui la sospensione del medicinale è avvenuta al primo comparire dell'aggravamento. Dopo l'interruzione del medicinale i sintomi potrebbero migliorare in 1-3 settimane. L'aggravamento terapeutico ha sempre un significato positivo; è necessario però essere consapevoli di tale evenienza per saperla gestire con il minimo fastidio e il massimo beneficio. Diverso è l'aggravamento dei sintomi con significato di peggioramento della condizione clinica. Il medico omeopata esperto è in grado di discriminare facilmente tra le due condizioni darà adeguate indicazioni di modifica della terapia, in quanto la precedente non era adeguata. L'aggravamento terapeutico si differenzia dall'aggravamento da peggioramento della condizione clinica perché nel primo caso di solito l'aggravamento compare in stretta relazione con l'assunzione del medicinale omeopatico ed è spesso repentino. Nel secondo caso l'aggravamento della condizione segue il suo solito percorso progressivo ed è indipendente da un nesso temporale con l'assunzione del medicinale.

Si dice che bisognerebbe utilizzare solo la medicina convenzionale perché è l'unica ad essere scientificamente dimostrata

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Alcuni affermano che il principio dell'omeopatia, il simile cura il simile, sia privo di senso

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Ho sentito dire che gli studi di migliore qualità hanno dimostrato che l'omeopatia non funziona.

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Gli studi scientifici in omeopatia sono di buona qualità, paragonabile a quella degli studi in medicina convenzionale?

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L'efficacia dei rimedi omeopatici è paragonabile a quella dei medicinali convenzionali?

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Per i sistemi sanitari che integrano l'omeopatia, questa è uno spreco di denaro pubblico?

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L'omeopatia ha solo un effetto placebo?

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Il rimedio omeopatico è solo un granulo di zucchero o acqua fresca?

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Gli scienziati dicono che l'omeopatia è impossibile

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Esiste almeno uno studio scientifico di buona qualità che dimostri l'efficacia dell'omeopatia?

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Esistono prove scientifiche che l'Omeopatia sia efficace?

Spesso troviamo persone che affermano che non esistono prove scientifiche che l'omeopatia sia efficace. Vai al link per leggere il commento.

Mi è stato prescritto il rimedio Calcarea Phosphorica, ma in farmacia mi hanno consegnato Calcium Phosphoricum, va bene comunque?

Sì. E' solo una differenza di denominazione nella nomenclatura latina; in alcune farmacopee si usa la denominazione in latino al femminile, in altre al neutro. Ovviamente vale per qualunque altro rimedio, ad esempio Calcarea Sulphurica / Calcium Sulphuricum, Calcarea Carbonica / Calcium Carbonicum, ecc.

Potrei assumere il medicinale omeopatico in granuli invece che in gocce?

Il medicinale omeopatico oltre la 12CH, secondo le leggi della chimica, non contiene più molecole, quindi va considerato come un'informazione di tipo elettromagnetico (varie ricerche dimostrano che questa informazione elettromagnetica esiste, ma non è questo il momento per addentrarci nella questione). Se si assume il rimedio omeopatico ripetutamente in granuli, l'organismo riceve sempre la stessa intensità di informazione e tende ad abituarsi a quella certa intensità di stimolazione (come quando c'è una musica o un rumore in sottofondo e dopo un po' non ci accorgiamo più della sua presenza, perché ci siamo abituati) Per evitare che l'organismo si abitui allo stimolo e non reagisca più alla terapia, è necessario assumere il rimedio in gocce e "dinamizzare" il flacone del medicinale sbattendolo 8-12 volte con movimento verticale dall'alto in basso sul palmo della mano, ogni volta prima di assumere le gocce. Nel paragrafo 247 dell'Organon di Samuel Hahnemann è sottolineata l'importanza della dinamizzazione del rimedio. Rimedi ad una potenza/diluizione omeopatica inferiore alla 12CH, se assunti in granuli e ripetutamente, possono riuscire a stimolare comunque l'organismo, senza che si instauri l'effetto abitudine, perché è presente una piccola quantità di molecole della sostanza iniziale. E' però sempre meglio assumere il rimedio in gocce e dinamizzarlo, anche se a bassa diluizione (inferiore alla 12CH), perché così facendo si incrementa la parte di stimolo che proviene dall'informazione elettromagnetica. Se di un rimedio si hanno a disposizione i granuli, si possono facilmente preparare in gocce, seguendo le indicazioni contenute nel pdf "La prescrizione omeopatica", alla pagina Utilità